Il ciclo della carta, se gestito bene, può dare un grande contributo alla soluzione dei problemi ambientali che stiamo vivendo in vista di un mondo più sostenibile. Infatti, il riciclo della carta permette di diminuire la quantità di rifiuti conferiti in discarica, di ridurre l’uso di fibra vergine e, quindi, contenere le emissioni legate alla sua produzione, di consumare meno elettricità ed acqua dei processi produttivi.
Quando si parla di produzione di carta bisogna tener presente che questa comporta una complessa sequenza di processi a ognuno dei quali può essere associato uno o più impatti ambientali. Il ciclo della carta è costituito da fasi successive che si possono riassumere nelle seguenti.
Il primo momento è la raccolta differenziata, che seleziona la carta da macero (cartoncino, carta e cartone) per renderla meglio utilizzabile dalle cartiere. Segue poi l’eliminazione dalle impurità in impianti chiamati ‘piattaforme di selezione’. Il macero viene, quindi, spappolato in vasche d’acqua (spappolatori) ottenendo una pasta che viene sottoposta a trattamenti speciali per eliminare tutti i materiali estranei. L’impasto, a quel punto, può essere utilizzato per la produzione di carta attraverso la 'raffinazione', ossia la formazione di legami fra le fibre che danno resistenza al foglio. Questo processo può riguardare sia fibre riciclate che fibre vergini. La raffinazione avviene in grandi vasche d’acqua con un importante impatto ambientale, anche se oggi gran parte dell’acqua utilizzata è a sua volta riciclata. Infine, le materie prime fibrose vengono mischiate con quelle non fibrose, ottenendo il prodotto finito. La macchina continua per produrre la carta è enorme: in essa si effettuano tutte o quasi le lavorazioni necessarie alla produzione. All’inizio del viaggio la sospensione di fibre viene depositata in uno strato sottile ed uniforme su un nastro trasportatore forato, detto tela. Da questa tela l’acqua sgocciola e poi viene eliminata con aspiratori. La carta viene quindi asciugata e seccata con il calore e resa liscia e adattata agli usi.
La carta da macero può sostituire completamente l’uso di fibra vergine. Data la scarsità di grandi foreste nel nostro territorio ancora maggiore è l’importanza dell’utilizzo di materie prime riciclate.
Ciò che noi normalmente consideriamo come rifiuto può invece essere un materiale prezioso riciclabile fino a sette volte secondo l’ottica dell’economia circolare, ossia un’economia in grado di rigenerarsi da sola. L’economia circolare, infatti, rimette nel circolo produttivo come materie prime ‘seconde’ ciò che normalmente viene smaltito come rifiuto, permettendo, da una parte, di ridurre il consumo di materie prime ‘vergini’ e, dall’altra, di ridurre lo spreco e l’impatto ambientale legato ai rifiuti e tutti i costi del loro smaltimento. Ciò nel rispetto dei diciassette obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per un mondo più sostenibile, per offrire cioè alle generazioni future e alla popolazione mondiale (che nel 2050 raggiungerà quasi i dieci miliardi di abitanti) un pianeta che sia ancora in grado di generare delle risorse.
L'Italia è il terzo produttore europeo di carte e cartoni dopo Germania e Svezia ed il secondo utilizzatore europeo di carta riciclata, dopo la Germania. L’indice di circolarità di materia è pari allo 0,79 in una scala da 0 a 1. Un valore elevato, ottenuto grazie alla capacità del settore di investire in materie prime rinnovabili (fibre vergini da foreste certificate e amidi), e di prendersi cura dei suoi prodotti, reimmettendo nel ciclo produttivo carta e imballaggio da riciclare. Nel 2021, il 61% della produzione proveniva da fibre riciclate.
L’industria della carta contribuisce all’economia del Paese per l’1,4% del PIL (Prodotto Interno Lordo). A Brescia sono attive cinque cartiere, le più grandi sono la cartiera del Chiese e la cartiera di Nave.
La Cartiera di Nave, storica azienda legata ad una lungimirante e attenta conduzione famigliare da più di quarant’anni, è una delle realtà più attive sul nostro territorio. Azienda attenta alla sostenibilità, produce cartoncino riciclato e cartone a base di pasta legno certificato per l’utilizzo di alimenti secchi e umidi.
Importante è l’utilizzo della carta macero, ossia quella carta che è già servita allo scopo per la quale è stata fabbricata e che viene riutilizzata nel ciclo produttivo. La fibra della carta da macero è una materia prima il cui rendimento si aggira intorno all'95%, mentre, a partire dal legno, il rapporto è sempre più basso; può variare dal 30 all'80%, a seconda del procedimento di macinatura adottato.
Da non sottovalutare, infine, i grandi risparmi energetici e idrici che la carta da macero comporta. Pur essendo quasi sempre necessaria una fase di disinchiostrazione, nel riciclo non occorre separare la fibra dalla lignina e dalle altre sostanze incrostanti. Questo significa un abbattimento del consumo di acqua che può arrivare all'80% e una riduzione, sino al 50%, del fabbisogno energetico.
CAUTO è una realtà che da più di venticinque anni offre servizi per l’ambiente realizzando progetti che coniugano azione ecologica e sociale.
Grazie alla piattaforma per lo stoccaggio e al trattamento dei rifiuti presente presso la sede della Cooperativa Sociale, ogni anno vengono recuperate oltre 50.000 tonnellate di rifiuti. L’impianto CAUTO gestisce e seleziona varie tipologie di materiali (carta e cartone di diverse tipologie, plastica, metalli, RAEE, legno). Dopo la lavorazione, questi materiali vengono valorizzati per essere commercializzati ed avviati a riciclo, prediligendo realtà del territorio. In tal modo, è possibile realizzare progetti ispirati a principi di concreta economia circolare.
CAUTO è una realtà molto attenta dalla riduzione del consumo energetico e delle emissioni, al risparmio di acqua, passando dall’abbattimento dei costi di smaltimento dei rifiuti indifferenziati. Ciò che ispira l’azione di CAUTO è la volontà di attuare un processo di cambiamento verso la ‘transizione ecologica’ attraverso un vero e proprio cambiamento culturale.
La collaborazione fra realtà attente alla sostenibilità e che si ispirano all’economia circolare è pertanto di grande importanza.
Fra i progetti di collaborazione che CAUTO ha attivato c’è quello con la cartiera di Nave, promosso anche nelle scuole per stimolare i ragazzi ad un uso più consapevole delle risorse del pianeta.
Questo progetto si colloca nell’ambito dell’educazione alla sostenibilità all’interno delle scuole che, come afferma il Ministero dell’Istruzione, sono luogo di elezione per attivare progetti educativi sull’ambiente, la sostenibilità, il patrimonio culturale, e la cittadinanza globale. La scuola diviene quindi l’istituto che, prima di ogni altro, può sostenere, alla luce dell’Agenda 2030, il lavoro dei giovani verso i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.